Per molti anni, un mito culinario imponeva che le ostriche dovessero essere mangiate solo nei mesi contenenti la lettera “R”, da settembre ad aprile. Ciò ha lasciato i mesi estivi, da maggio ad agosto, come un periodo senza ostriche. Tuttavia, questa “regola R” è diventata obsoleta ed è tempo di svelare la verità sulle ostriche estive.
La regola del mese “R” è nata prima della refrigerazione, quando i mesi più caldi potevano causare il deterioramento più rapido delle ostriche, mettendo a rischio i consumatori. L’avvento della tecnologia moderna e i progressi nella sicurezza alimentare, tuttavia, hanno reso questa regola ampiamente ridondante. Grazie alla raccolta controllata e alle rigide normative, ora è perfettamente sicuro gustare i tuoi frutti di mare preferiti anche nei mesi estivi.
Questo balzo in avanti nella sicurezza alimentare è principalmente il risultato di due progressi chiave. Il primo è la refrigerazione moderna e le tecniche di raffreddamento rapido, che limitano efficacemente la crescita batterica e riducono le malattie di origine alimentare. E il secondo, sorprendentemente, risiede nella biologia stessa delle ostriche stesse.
Entra nel mondo delle ostriche triploidi.
Le ostriche, come la maggior parte degli organismi, di solito hanno due serie di cromosomi e sono quindi chiamate “diploidi”. Tuttavia, negli anni ’90, gli scienziati hanno sviluppato un metodo per creare ostriche “triploidi”, che hanno tre serie di cromosomi e sono sterili. Questa sterilità è il punto di svolta.
Nei mesi più caldi, le ostriche diploidi si riproducono, facendole diventare morbide e meno saporite, che è un’altra ragione per cui le persone le evitavano in estate. Le ostriche triploidi, invece, non si riproducono e quindi rimangono sode e gustose tutto l’anno, anche in quei mesi senza “R”.